Non c’è bisogno di urlare

“Come si potrebbe sospettare, le dimensioni di questa palestra mentale (cervello, ndr) influenzano direttamente la creatività, e per un semplice motivo: tutto ciò che influisce sul suo volume influisce anche sul numero di variabili che può contenere.

Quali tipi di esperienze influenzano le dimensioni della palestra? Probabilmente conoscete già la risposta, visto il nostro lungo allenamento con questo concetto: la perdita di controllo – lo stress negativo – influisce sulla capacità della memoria di lavoro momento per momento.

Ci sono molti modi per dimostrarlo. Una serie di esperimenti compiuti nel mondo reale ha studiato cosa succede alla memoria di lavoro quando una persona diventa verbalmente aggressiva. Aggressività verbale è l’eufemismo scientifico per «urlare», un comportamento che molti subordinati subiscono da capi irascibili.

Per amor di discussione, supponiamo di essere il capo irascibile. Dopo aver riscontrato un errore, decidiamo di mollare la nostra frizione emotiva e iniziamo a sbraitare contro il dipendente responsabile. Cosa succede al dipendente? Le nostre azioni riducono immediatamente la sua memoria di lavoro di ben il 52 per cento, alterando profondamente la capacità di carico del suo buffer di memoria. Questa riduzione può influire sulla sua produzione creativa praticamente in tutti i modi in cui è possibile misurarla.

Ulteriori ricerche forniscono un indizio sul perché di questa contrazione della memoria. Il suggerimento proviene da un luogo inaspettato: le forze dell’ordine e le testimonianze oculari.

I professionisti della salute mentale sanno che il trauma e la perdita di memoria si influenzano reciprocamente. Quando a una persona succede qualcosa di brutto – ad esempio un’aggressione – di solito subisce un certo livello di amnesia, soprattutto per gli eventi che si verificano nel periodo immediatamente successivo all’aggressione. Questo può influire direttamente sulla testimonianza oculare.

Di solito, però, l’amnesia non è totale. Se il trauma coinvolge un’arma di qualche tipo, come nel caso di un’aggressione con una pistola, le cose cambiano notevolmente. I sistemi di memoria del cervello premono il pulsante di registrazione per ricordare ogni dettaglio possibile sull’arma da fuoco. Si verifica anche in questo caso una grave contrazione della memoria, che sarebbe però più opportuno definire come uno spostamento, un’iper-riallocazione delle risorse. Questa concentrazione anormale a discapito di quasi tutto il resto si chiama focus sull’arma. Il fenomeno si ricollega direttamente alla questione delle urla. Se diventate verbalmente aggressivi nei confronti di qualcuno, avete essenzialmente trasformato la vostra bocca in un’arma. Il radar di localizzazione del vostro subordinato si concentrerà automaticamente sulla fonte della minaccia, cioè su di voi, mentre gli altri sistemi di memoria si indeboliranno. Invece di concentrarsi su quella che potrebbe essere una preoccupazione legittima, cioè l’errore, il subordinato si concentra sull’opposto, la vostra bocca arrabbiata.

Alcuni manager ignorano questo avvertimento, pensando che l’aggressione verbale aumenti la produttività innovativa. Non è così. Urlare non aumenta la creatività più di quanto brandire una pistola calmi le persone.”

Tratto da: John Medina, 2022, Il cervello al lavoro. Istruzioni per pensare meglio in ufficio e a casa. Torino: Bollati Boringhieri, pp. 139-140, traduttore Giuliana Olivero.