Donne, siate consapevoli non diffidenti

Leggendo il libro di Gillard e Okonjo-Iweala “Rompi il soffitto di cristallo! Vite straordinarie di donne che ce l’hanno fatta’, cosa mi porto a casa? Quali sono le “lezioni straordinarie per giovani donne” raccolte e condivise dalle autrici?

***

“È un insulto all’intelligenza delle donne e della ragazze cercare di illuderle ignorando o minimizzando le sfide. Vogliamo che le aspiranti leader siano consapevoli delle dimensioni della questione di genere.
Detto questo, non vogliamo che nulla di ciò che scriviamo possa scoraggiare anche una sola donna o una sola ragazza dall’ambire a diventare una leader. Il nostro messaggio è l’esatto contrario dall’essere timorese. Piuttosto, è: Vai, buttati! […]

Lezione uno. La leadership in realtà non ‘riguarda solo i capelli’, ma purtroppo i giudizi sulle donne si basano ancora sul loro aspetto più di quanto non avvenga per gli uomini. Saperlo non significa necessariamente che devi fare qualcosa, figuriamoci cambiare il tuo stile in alcun modo. Non stiamo consigliando di assumere uno stylist e un truccatore. Ma non vogliamo nemmeno che tu sia sorpresa e sconcertata quando ci saranno commenti sul tuo aspetto; te lo devi aspettare.
[…]
Alla fine, dipende tutto da te, ma quando fai le tue scelte, fallo sapendo che, sebbene sia molto ingiusto, avranno delle conseguenze.
[…]

Lezione due. Non esiste un modo giusto per essere una donna leader. Il tuo stile di leadership è esattamente questo: unicamente tuo, non di qualcun altro.
[…] Le donne leader devono camminare sul filo di lama tra l’essere viste come persone autorevoli e non essere percepite come prive di empatia e generosità.  
[…] Ancora una volta, la scelta spetta a te. […]

Lezione tre. Erna ha parlato del tentativo di superare il problema di essere vista come ‘un po’ una stronza’. Può funzionare? Forse, e molte di voi potrebbero pensare che valga la pena provare.
[…]
La tua strategia di posizionamento pubblico dovrebbe essere deliberatamente calibrata per contrastare questa critica e includere attività e messaggi che mostrino le tue premure e le tue caratteristiche di condivisione, piuttosto che permettere ad altri di ridurti senza contestazioni alla caricatura di ‘una stronza’? Tutte decisioni che spettano a te, ma è sicuramente una questione su cui riflettere. Una volta che questa caratterizzazione prende piede, può essere impossibile cambiarla.

Lezione quattro. Le nostre leader non indicano un modo unico e ottimale per gestire il lavoro e la vita familiare, bambini compresi. Ovviamente non esiste un manuale o una serie di regole che funzioneranno per tutti. Un messaggio chiaro delle nostre leader è la necessità di parlare con il proprio partner di ciò che i rigori della leadership significheranno per la vostra famiglia. Farlo in anticipo può rendere più gestibile il raggiungimento di un accordo che funzioni in seguito.
Un’altra lezione dalle nostre leader è che un po’ di senso di colpa è inevitabile. Metti in conto che lo proverai sicuramente e pensa in anticipo a come lo affronterai. Il messaggio in questo libro dovrebbe rassicurarti. Le nostre leader affermano chiaramente che è possibile sopravvivere. Continuano ad avere relazioni forti con i loro figli, nonostante durante la loro carriera abbiano sacrificato molto il tempo da passare con la propria famiglia. […] la premura sulle scelte familiari, incluso se una donna decide di non avere figli. Come abbiamo visto, donne e uomini possono usare questa scelta per criticare e sminuire una donna senza figli, accusandola di essere fuori dal mondo. Possiamo e dobbiamo essere migliori di così.

Lezione cinque. La politica della scarsità farà a pezzi le donne come collettivo, se glielo permettiamo. Man mano che salirai verso livelli di leadership sempre più alti, ci sarà più competizione. […] vogliamo che molte persone aspirino a guidare, piuttosto che voltare le spalle.
Queste competizioni a volte ti metteranno contro uomini, a volte donne, a volte entrambi. Se la competizione è tra te e un’altra donna o altre donne, ti suggeriamo di fermarti un momento a riflettere. Chiediti, è giusto o è una trappola? Le donne sono costrette a combattersi a vicenda in una gara su un binario ristretto per un numero limitato di posti di comando e, intanto, gli uomini si prendono la maggior parte delle posizioni?
Se concludi di sì, è ingiusto. Ciò non significa necessariamente che devi rifiutarti di gareggiare. Dopotutto, essendo sostenitrici dell’uguaglianza di genere, come parte di una strategia provvisoria preferiamo che alcune donne ce la facciano piuttosto che nessuna. Per fare un esempio dal mondo degli affari, preferiremmo vedere anche solo il 30% delle cariche in un consiglio di amministrazione andare alle donne piuttosto che niente.
Tuttavia, che le donne siano in competizione per un numero limitato di opportunità disponibili non dovrebbe togliere forza alla necessità di impiegare le nostre energie nella priorità più radicale di spazzare via le regole truccate del gioco. A livello individuale, ciò significa non lasciarsi trascinare dalla lotta per il posto che si desidera al punto da ignorare le necessarie riforme strutturali. Se non ottieni il ruolo e un’altra donna lo fa, non indebolirla giocando sul genere. Se lo fai ti meriti un posto speciale all’inferno.
[…]

Lezione sei. […] Ci sono momenti in cui le donne faranno la cosa sbagliata e dovranno affrontarne le conseguenze. È quindi necessario un giudizio accurato su cosa sia la parità di trattamento, in modo che il processo e il linciaggio non siano diversi da quelli che toccherebbero a un uomo.
Ecco, pensiamo che essere consapevoli del problema sia un passo importante.
[…]

Lezione sette. Pensa ora al se, al come e al quando denuncerai il sessismo, nel caso dovesse capitare a te. Quale sarà la tua strategia quando accadrà a te? Non esiste una risposta perfetta a questa domanda. Molto dipenderà dal momento, dalla tua posizione in quel momento e dal tuo accesso ad alleati e sostenitori. Ma elaborare i possibili scenari di guerra ora, nella tua mente o con amici fidati, e le reazioni in gioco è un modo intelligente di prepararsi.
[…] La lezione chiave qui è che, purtroppo, esiste tutto: il sessismo, la vergogna e il silenzio. Quindi pianifica ora le tue reazioni.

Lezione otto. Ricorda sempre che sei un modello positivo. Nel corso del tempo, probabilmente passerai dall’essere qualcuno che guarda ai modelli di ruolo al diventare la persona che gli altri guardano e da cui si sforzano di imparare.
[…] Nel tuo percorso verso il potere, ci sono decisioni da prendere su di sé e come accedere a sponsor e mentori. Il nostro miglior consiglio è di iniziare con l’essere molto chiari su ciò che vuoi e quanto tempo vuoi dedicare a questo tipo di relazione.
[…] Cerca di rispondere alle domande: “Cosa voglio esattamente da un mentore?” e “Quanto tempo posso dedicargli ?”. Alla luce di quella decisione, allora cerca la persona più adatta. […]

Lezione nove: il potere dei contatti.
[…] Non sottovalutare quanto sia prezioso farti conoscere dalle persone c quanto spazio dovresti occupare. Inoltre, trascorri il tempo necessario per creare rete e costruire alleanze e amicizie. Ne vale la pena.

Lezione dieci. […] Abbiamo raccomandato alle donne leader di confrontarsi regolarmente con una persona esperta che possa periodicamente consigliarle su come viene percepita la loro leadership dal punto di vista del genere. Lo abbiamo consigliato perché può essere impossibile per una leader riconoscerlo da sola quando ci si trova in mezzo. Ora vogliamo ribadire questo consiglio. Meredith ci ha insegnato una lezione su come tutte noi possiamo non vedere i nostri comportamenti di genere mentre perseguiamo le nostre vite e i nostri obiettivi.
In risposta, cosa possiamo dire se non che abbiamo tutte bisogno di una donna nella nostra vita che periodicamente ci dica: “Stai scherzando? Ascolta te stessa!”.

Tratto da Gillard, J. & Okonjo-Iweala, N. (2022). Rompi il soffitto di cristallo! Vite straordinarie di donne che ce l’hanno fatta. Sansepolcro: Aboca.

Per il 2023 una poesia di Carlos Drummond de Andrade

Chi ha avuto l’idea
di tagliare il tempo in fette, 
alle quali ha dato il nome di anno, 
è stato un individuo geniale. 
Ha industrializzato la speranza, 
facendola funzionare
fino al limite dell’esaurimento.
Dodici mesi sono sufficienti, 
a qualsiasi essere umano, 
per stancarsi ed arrendersi. 
A questo punto entra in gioco
il miracolo del rinnovamento
e tutto ricomincia da capo, 
con un altro numero ed un’altra
voglia di credere che
da qui in avanti tutto sarà diverso…

Per te desidero tutti i colori
di questa vita. Tutte le allegrie
di cui potrai sorridere.
Tutte le canzoni con le quali potrai emozionarti.

Per te, in questo nuovo anno, 
desidero che i tuoi amici 
ti siano più complici, 
che la tua famiglia sia più unita, 
che la tua sia una vita ben vissuta.

Mi piacerebbe 
desiderarti tante cose. 
Ma nulla sarebbe sufficiente. 
Allora desidero soltanto 
che tu abbia molti desideri.
Grandi desideri, 
e che loro possano spingerti
ogni minuto verso la 
direzione della tua 
FELICITÀ.

Verso la meta

Auguri 2022

“Le stesse abitudini del vecchio anno otterranno in te gli stessi risultati anche nel nuovo anno.
Cambia qualcosa o non cambierà nulla”

Sono sola? Troppo inesperta, non avrei mai intrapreso l’ascesa in solitaria. C’è chi traccia la rotta e chi come me la segue (per ora)…

Che cosa ho appreso? T. Eliot in un aforisma scrisse: “Quello che conta è il percorso del viaggio, non l’arrivo”. Quel giorno ho vissuto gioia, fatica, frustrazione, adrenalina, bellezza, risate…

E per il 2022 buone nuove vie a tutti noi!

Sapete, ho una nuova passione: la scalata!

Un percorso formativo italiano, dal retrogusto Australiano

Essere lavoratore, lavoratrice ibrido, cosa significa?

Quali nuove abitudini comporta?

Ha effetti sull’identità della persona che lavora?

E per il leader, cosa implica?

Queste ed altre domande sono state poste dal team Sanifonds e dal suo direttore Alessio Scopa per creare un percorso formativo personalizzato.

Molti spunti di riflessione provengono dagli studi del Centre for Transformative Work Design, nella persona di Sharon Parker e il suo team.

Silvia Pagliuca racconta sul blog ‘La nuvola del lavoro’ del Corriere della Sera, il caso Sanifonds, una buona pratica in questo momento di cambiamento.

Una opportunità di crescita personale e professionale per tutti noi che siamo stati coinvolti in questa sfida formativa.

Clicca sul link qui sotto per leggere l’articolo. Buona lettura!

Il nostro valore

“Ti auguro rimorsi, vogliono dire che hai sbagliato, ma che l’hai capito,
ti auguro rimpianti, ovvero le cose belle che ti sei dimenticato di fare,
ma te ne sei accorto.
Ti auguro paura, perché è da essa che nasce il coraggio,

ti auguro entusiasmo, la fonte di tutte le tue speranze.
Ti auguro poi leggerezza, essa terrà assieme rimpianti e rimorsi,
con le paure e le speranze del tuo futuro.
Accogli nel tuo cuore tutti questi sentimenti,
senza chiederti come si misura il valore di una persona,
vai avanti sorridi, sii felice e ricorda,
siamo noi stessi a determinare il nostro valore,

nessuno potrà farlo al nostro posto.”

Gentilezza

Oggi, 13 novembre, è la giornata mondiale della gentilezza. E in questo periodo essere gentile e ricevere gentilezza è un dono assai apprezzato.

Questa mattina Carolina mi ha ricordato questo, chiedendomi ‘Che ne dici di allenare la gentilezza?’ e citando Lao Tzu, ‘La gentilezza delle parole crea fiducia. La gentilezza di pensieri crea profondità. La gentilezza nel dare crea amore’.

La gentilezza crea fiducia, connessione, bellezza. Come ci ricorda Seligman, Compiere un atto di gentilezza produce un aumento istantaneo di benessere. E racconta un aneddoto: Quando era piccolo, vedendo di cattivo umore il figlio, la madre gli diceva: “Caro, hai l’aria indispettita. Perché non esci e vai ad aiutare qualcuno?” Questa massima è stata testata rigorosamente a livello empirico.

Tutti noi abbiamo l’opportunità di essere gentili, anche verso noi stessi. La ricerca mostra che quando si è gentili con sé stessi e non ci si giudica severamente, si è più resistenti di fronte alle avversità.

Doniamo e viviamo gentilezza al lavoro? In una indagine INFOJOBS sulla gentilezza al lavoro, emerge che portare il caffè a un collega, sorridere al mattino quando si arriva in ufficio, dare una mano a chiudere un documento urgente migliorano la qualità della vita in ufficio. Il 78% degli intervistati afferma che la gentilezza dovrebbe essere inserita nel curriculum tra le soft skill.

Molti di noi oggi lavorano in ‘smartworking’, ma comunque possiamo riuscire a trovare un modo per donare gentilezza. E dopo aver fatto il nostro atto di gentilezza ‘osserviamo che cosa succede al nostro umore’.

L’immagine del fiore della gentilezza è stata creata da MMP proprio per riassumere la ricerca di InfoJobs.

Buona gentilezza!

Spunti da:

Neff, K. D., & McGehee, P. (2010). Self-compassion and psychological resilience among adolescents and young adults. Self and identity, 9(3), 225-240.

Seligman, M.E.P. (2012). Fai fiorire la tua vita.

Da Trentino Sviluppo: pillole settimanali per la ripresa

“Trentino Sviluppo: tre consigli per ripartire. Tre idee o tre suggestioni che non possono mancare nel bagaglio di imprenditori ed imprese nei prossimi mesi per provare a rilanciarsi dopo il lockdown. È quello che Trentino Sviluppo chiede ad un gruppo di esperti e testimoni autorevoli, raccogliendoli in un nuovo format ideato per il web dal titolo ‘Link – Connessi con il futuro. Idee per ripartire” (A.M., Corriere del Trentino, 31.05.2020)

Con immensa gratitudine ho accolto questa opportunità (condivisa con Lelio Alfonso, già direttore generale alla Presidenza del Consiglio per la comunicazione istituzionale; Angelo Lorenzetti, allenatore dell’Itas Diatec Trentino Volley; Alessandro Garofalo, innovatore; Paolo Iabichino, marketing creativo; Cristiano Nordio, esperto in strategie di marketing; Riccarda Zezza, Imprenditrice sociale).

Primo consiglio: da scacchista a giardiniere. Una leadership diretta, militare come quella di uno “scacchista” in questo momento è la migliore? In questo momento dobbiamo abbandonare la tentazione di avere tutto sotto controllo come se fossimo dei maestri di scacchi e invece comportarci, piuttosto, come se fossimo dei giardinieri, con tanti fiori e tante piante da curare e far crescere. Creare un ambiente affinché ogni fiore e ogni pianta possa crescere e fiorire secondo la propria natura.

Secondo consiglio: investire sulle persone. Considerando anche questa nuova possibilità, al leader oggi viene sempre più chiesto di cambiare atteggiamento: da micro-manager, cioè dal controllo, a macro-manager, cioè una comunicazione trasparente, di condivisione delle informazioni, di empatia, di ottimismo. Che non significa essere sdolcinati, è una questione di onestà e feedback puntuali. Significa sempre più attenzione alle persone e alla relazione, creare e promuovere strategie di supporto dei collaboratori e di sostegno. Quando l’onda emotiva si abbatte, le reazioni comportamentali sono diverse e l’investimento sulle persone è la vera chiave per ripartire bene e ripartire in fretta.

Terzo consiglio: gestire l’incertezza. Sicuramente questa emergenza ci ha obbligati a sperimentare nuovi ruoli e nuove dinamiche aziendali e ci ha obbligati a mantenerci focalizzati sulla mission e sullo scopo. In un certo senso, ci ha obbligati a rispondere a questa domanda: perché facciamo quello che facciamo? Per questo possiamo vedere questa emergenza come se fosse un modello sperimentale. La sperimentazione obbliga i leader a chiedersi se, come persone e come capi, sono stati in grado di imparare da questa esperienza, scavando a fondo nelle qualità e nelle capacità che, talvolta, non si è consci di avere. Le risposte a queste domande ci aiutano a gestire l’incertezza del momento, a lavorare anche sui nostri punti di forza che non sapevamo che ci fossero e ci aiutano anche nel futuro. È il momento dell’incertezza, è anche il momento della sperimentazione.

TESTARE IL PROPRIO QUOZIENTE DI PERSUASIONE (Q.P.)

Vuoi scoprire quanto sei influente nella comunicazione? Quanto sei PERSUASIVO?

Le 10 domande sono state selezionate dal Prof. Robert Cialdini (in fotografia con me!), cattedra di Psicologia e Marketing presso l’Università dell’Arizona, per misurare la capacità di persuasione.

Per ogni domanda ci sono 4 possibili risposte: quella esatta è una sola e vuol dire si stanno applicando i principi universali della persuasione ideati dal Prof. Cialdini. Segni sul foglio le sue risposte.

A. È nell’ufficio acquisti di una importante società a cui vuole presentare i suoi prodotti/servizi. Si trova davanti, seduto, il direttore in persona. Sulla sua scrivania nota una sua fotografia e si accorge che ha frequentato la sua stessa Università. Cosa fa?

  1. Accenna al fatto di aver frequentato la stessa Università, subito, mentre vi presentate
  2. Gli fa notare che avete frequentato la stessa Università, alla fine dell’incontro
  3. Non le piace fare riferimenti personali durante gli incontri di business quindi non dice nulla sull’Università in comune
  4. Cita questa esperienza in comune, solo se è il cliente a tirare fuori l’argomento

B. È con il Consiglio di Amministrazione dell’azienda per cui lavora e sta tentando di convincerlo ad implementare un certo sistema di misurazione dei costi perché pensa che sia nel suo interesse. Sa che il Consiglio vuole contenere i costi e per questo ha preparato 3 soluzioni alternative che soddisfino questa esigenza. Quale strategia applica per aumentare la probabilità che i membri accettino almeno una delle sue proposte?

  1. Presenta solo la soluzione meno costosa
  2. Offre prima la soluzione di costo intermedio e poi chiede al Consiglio se vuole ascoltare la soluzione meno costosa
  3. Descrive prima l’alternativa più costosa, poi passa a quella intermedia e solo infine descrive quella più economica
  4. Chiede al Consiglio a quale soluzione sia più interessato e dopo che le hanno risposto, presenta quella più vicina alle loro richieste

C. La sua azienda sta per lanciare un nuovo prodotto e il suo capo le chiede di prendere alcune decisioni di marketing a riguardo. Le propone due possibilità per stimolare l’interesse del mercato: 1) proporre un prezzo molto conveniente e limitarlo a pochi giorni; 2) proporre lo stesso prezzo e limitarlo ad un ristretto numero di pezzi. Secondo lei…

  1. È più appetibile il prezzo basso valido per un periodo limitato di tempo
  2. È più persuasivo il prezzo basso limitato ad un ristretto numero di pezzi
  3. Le due soluzioni persuaderanno i consumatori a comprare, entrambe, nello stesso modo
  4. Nessuna delle due offerte stimolerà gli acquisti

D. Domani deve incontrare un potenziale cliente. Dalla vostra conversazione precedente sa che il cliente è interessato alla sua proposta. Allo stesso tempo sa che non rientra tra le sue priorità di acquisto, in questo momento. Secondo la sua esperienza, quale tra i seguenti approcci persuaderà il cliente ad accettare la sua offerta, nel più breve tempo possibile? 

  1. Puntare su cosa il cliente si perderà rifiutando la sua offerta
  2. Porre l’enfasi sui vantaggi e i benefici della sua offerta
  3. Chiedere al cliente di sottolinearle tutte le sue obiezioni in merito alla sua offerta
  4. Far sì che il cliente si impegni nell’accettarla e poi chiudere la vendita facendo leva sul desiderio del cliente di essere coerente con l’impegno assunto

E. Immagini di essere un candidato politico che ha appena compiuto una mossa falsa perdendo credibilità con il pubblico. Ora immagini di voler recuperare la fiducia persa, promettendo di risolvere i problemi e le ingiustizie della sua città. Anche il suo principale avversario ha puntato sulla stessa strategia in passato. Nell’iniziare il suo prossimo discorso politico, su quale di queste affermazioni baserebbe la sua propaganda, per recuperare credibilità?

  1. Il mio concorrente, “non è andato molto lontano” nella lotta contro le ingiustizie
  2. Ho già ottenuto il consenso di molti nella lotta contro le ingiustizie
  3. Anche se il mio avversario ha una buona reputazione nella lotta contro le ingiustizie… (parlare prima dei punti di forza del concorrente e subito dopo evidenziare quanto si è più forti)
  4. La lotta contro le ingiustizie è un’area critica di questa Nazione…

F. Immagini di essere un consulente finanziario. Ha un giovane cliente che a suo avviso potrebbe rischiare un po’ di più nei suoi investimenti, per avere maggiori guadagni. Per persuaderlo ad aumentare il suo profilo di rischio e a guadagnare di più, su cosa fa leva?

  1. Sul fatto che molti altri come lui hanno peccato di eccessiva cautela (fa leva sul consenso sociale)
  2. Su ciò che potrà guadagnare esponendosi di più (fa leva sul desiderio di ricchezza)
  3. Su ciò che perderà se continua ad investire in questi titoli così poco remunerativi (fa leva sul senso di perdita)
  4. Sull’importanza, nell’attività di consulenza finanziaria, di fare gioco di squadra

G. Vuole vendere i suoi servizi professionali ad un’azienda di medie dimensioni che produce software. Non hanno mai comprato da lei e sono incerti se restare fedeli al precedente fornitore oppure cambiare e concludere l’affare con lei. Sarai più persuasivo se…

  1. Fornirà una testimonianza della Microsoft che utilizza quotidianamente i suoi servizi
  2. Fornirà una lista completa di tutti i suoi clienti
  3. Parlerà del fatto che i suoi clienti sono soddisfatti dei suoi servizi, senza fare nomi particolari, per questioni di privacy
  4. Fornirà le testimonianze delle aziende di medie dimensioni, sue clienti, che producono software

H. Deve fare una presentazione o un annuncio importante e ha appena ricevuto una nuova informazione su ciò che deve dire… Qual è il momento giusto per introdurre quella novità?

  1. All’inizio della presentazione, per creare curiosità
  2. Durante la presentazione per catturare l’attenzione dei distratti
  3. Alla fine, così la notizia rimarrà più impressa al pubblico
  4. Non dovrebbe far riferimento al fatto che ciò che sta dicendo è una notizia nuova

I. Il suo capo le ha chiesto di motivare la forza vendita affinché venga raddoppiato il fatturato annuale. Le ha detto anche di fissare degli obiettivi per i venditori e di misurarne i risultati. A suo avviso, quale tra le seguenti strategie è quella più efficace per spronare i venditori a fare del proprio meglio?

  1. Impostare per ogni venditore un obiettivo diverso, basato sul fatturato personale generato l’anno precedente, ed informare ciascuno degli obiettivi dell’altro  
  2. Lasciare libero ogni venditore di fissarsi il proprio obiettivo personale e mantenerlo privato
  3. Chiedere ad ogni venditore di dichiarare pubblicamente il proprio ragionevole obiettivo per l’anno in corso
  4. Fissare per ogni venditore un obiettivo molto alto, praticamente irraggiungibile e comunicarlo singolarmente a ciascun venditore in modo che resti privato

L. Ultimamente in ufficio ci sono spesso frizioni tra i suoi collaboratori, e quindi decide di fissare un meeting per ristabilire un clima di lavoro più produttivo e stimolante. La sua idea è quella di premiare ogni collaboratore per il proprio contributo e per l’impegno che mostra verso l’azienda.  Quale strategia decide di implementare per ottenere il risultato desiderato?

  1. Fa ad ogni collaboratore lo stesso regalo, un regalo costoso su cui è impresso a caratteri cubitali il logo dell’azienda
  2. Non fa un regalo fisico piuttosto li ringrazia per il loro contributo
  3. Fa ad ogni collaboratore un regalo diverso e personalizzato. Il regalo in sé non vale chissà quale cifra economica ma ha piuttosto un forte significato ‘emotivo’.
  4. Fa il regalo solo a quei collaboratori che hanno compilato la scheda di valutazione sulla qualità dell’incontro

Chiave di lettura

Per calcolare il suo quoziente di persuasione (Q.P.) utilizzi la tabella sotto riportata e sommi i punteggi. Ad esempio se alla Domanda A ha dato la risposta 1, vuol dire che ha accumulato 1 punto, se ha risposto 2, 3 o 4 ha accumulato 0 punti.

Se alla Domanda B ha risposto 1, 2 o 4 vuol dire che accumulato 0 punti, se ha risposto 3 ha accumulato 1 punto e così via.

Domanda Risposta 1 Risposta 2 Risposta 3 Risposta 4
A 1 0 0 0
B 0 0 1 0
C 0 1 0 0
D 1 0 0 0
E 0 0 1 0
F 0 0 1 0
G 0 0 0 1
H 1 0 0 0
I 0 0 1 0
L 0 0 1 0

Scopra il suo Q. P.:

Se ha totalizzato un punteggio da 8 a 10: lei è un vero talento della persuasione!

Se ha totalizzato un punteggio tra 6 e 7: le sue performance in ambito persuasivo sono ad un buon livello.

Se ha totalizzato un punteggio tra 4 e 5: è bravo a persuadere gli altri ma il suo potenziale è molto più alto.

Se hai totalizzato un punteggio tra 2 e 3: tende maggiormente ad essere influenzato dagli altri piuttosto che essere lei a persuaderli.

Se ha totalizzato un punteggio tra 0 e 1:la situazione non è buona ma questa non è altro che un’altra montagna da scalare. Si ricordi di tutte le montagne che ha già scalato durante la sua carriera e ora ne sta scoprendo un’altra!

Tratto dal corso “Robert Cialdini a Milano” organizzato da Hi-Performance®, 2013.

MMP approfondisce i sette principi della persuasione enucleati dal Prof. Cialdini.

Non abbiamo mai conosciuto ottimi professionisti che non fossero prima ottime persone

Venerdì si è concluso un training intenso, ricco e anche speciale (grazie alla collaborazione con gli ex colleghi canadesi) di Leadership, dal sottotitolo ‘Non abbiamo mai conosciuto ottimi professionisti che non fossero prima ottime persone’.  

L’appuntamento fisso in ogni giornata di training è quello della condivisione della propria pratica, dei propri successi. Venerdì una partecipante, a conclusione della sua presentazione, ha regalato a tutti noi un foglio dal titolo: 26 cose su cui abbiamo il pieno controllo (di Andrea Giuliodori).

‘In un mondo che va sempre più veloce ed è attraversato da una crescente irrequietezza politica, economica, sociale ed ecologica, il rischio di sentirsi in balìa degli eventi è molto forte.

Possiamo però ricordare che, anche nei momenti di maggior tempesta, esiste sempre una nostra sfera del controllo, ovvero l’insieme di quelle decisioni e azioni su cui abbiamo il pieno dominio.

  1. L’impegno che ci metti.
  2. Il tuo atteggiamento.
  3. Il modo in cui reagisci ai tuoi pensieri.
  4. Le azioni che compi.
  5. La tua integrità.
  6. La gentilezza che dimostri.
  7. L’educazione con cui ti comporti.
  8. Le parole che pronunci.
  9. Le parole che scrivi.
  10. Il cibo che mangi.
  11. Le bevande che bevi.
  12. I prodotti che compri.
  13. I libri che leggi.
  14. I programmi TV che guardi.
  15. I profili e le pagine social che segui.
  16. Il tuo livello di formazione.
  17. Le cattive abitudini che non abbandoni.
  18. Le buone abitudini che scegli di instaurare.
  19. Gli amici che scegli.
  20. Il tipo di amico che scegli di essere.
  21. L’amore che dai.
  22. L’ordine con cui tieni i tuoi spazi.
  23. I soldi che spendi.
  24. I soldi che risparmi.
  25. I soldi che investi.
  26. Il tempo che sprechi.

Non possiamo controllare tutto, ma tutto ciò che possiamo controllare può fare tutta la differenza.’

Ringrazio Barbara e tutti i partecipanti dei corsi che condividono successi, entusiasmo e anche fatiche, insuccessi e critiche: imparo molto dalla loro esperienza e torno a casa più ricca!