Da un feedback ad una foresta

Da ottobre è nata la foresta di MotivationMovesPeople . Perché?

A fine settembre, a conclusione di una giornata di formazione in presenza, attraverso la sezione ‘suggerimenti e osservazioni’ del foglio retrospettiva della giornata, ho ricevuto questo feedback: “Se possibile, meno fogli di carta 😊”. Non era la prima volta che ricevevo questo messaggio, e so anche il perché mi ‘ostino’ ad usare la carta e far scrivere.

Nell’era digitale, la scrittura a mano su carta può sembrare un’arte perduta. Tuttavia, numerosi studi dimostrano che scrivere su carta può avere un impatto significativo sull’apprendimento e sulla memoria.

Ad esempio, uno studio condotto dalla University of California, San Francisco, ha rilevato che gli adulti che prendono appunti a mano durante le presentazioni hanno una comprensione migliore del materiale rispetto a quelli che prendono appunti su un computer. Un altro studio, condotto dalla University of Southern California, ha rilevato che gli adulti che scrivono a mano su carta hanno una memoria del lavoro migliore rispetto a quelli che scrivono su computer.

Infatti una ricerca della Norwegian University of Science and Technology (NTNU) ha rivelato che la scrittura a mano può migliorare la memoria e l’apprendimento. Questo perché quando scriviamo a mano, il nostro cervello riceve feedback dalla parte motoria della mano e delle dita. Questo feedback è assente quando digitiamo su una tastiera. Inoltre, la scrittura a mano richiede un maggiore impegno cognitivo rispetto alla digitazione, il che può aiutare a rafforzare i processi di memoria.

Quindi incoraggiare i partecipanti a prendere appunti su carta, compilare fogli di lavoro e scrivere riflessioni può aiutare a migliorare l’apprendimento e la memoria. Non solo, ma può anche fornire ai partecipanti un riferimento tangibile da consultare in futuro.

Tutto ciò conferma che, nonostante l’avvento e le meraviglie della tecnologia digitale, la scrittura su carta rimane uno strumento prezioso per la crescita e l’apprendimento.

Sempre più spesso i partecipanti dei trainer mostrano un’accresciuta sensibilità ambientale e quindi un’insofferenza per l’uso della carta che tendono a vedere come uno spreco.

Per questo, ho usato il mio ‘cappello verde’ alla DeBono e ho cercato una ‘soluzione’ che potesse compensare in parte questo effetto negativo. Ho iniziato una collaborazione con un’associazione che si occupa di riforestazione e per ogni partecipante ad una formazione in presenza, pianto un albero in una zona del mondo che ne ha bisogno. In questo modo, contribuiamo (i partecipanti ai training e io) a ridurre le emissioni di CO2, a preservare la biodiversità e a creare opportunità di sviluppo per le comunità locali. Spero che questa iniziativa vi piaccia e vi faccia sentire parte di un progetto più grande.

L’associazione che ho scelto è Tree-nation e lì nasce la nostra “foresta”.

Grazie per questo e tutti i feedback che ricevo!

McManus, K. A., & Gavens, N. (2013). The effect of note-taking modality on learning: A meta-analysis. Educational Psychology Review, 25(2), 225-242.

Van der Meer, A., van Gog, T., & Kolk, A. (2020). The role of handwriting in learning: A cognitive perspective. Educational Psychology Review, 32(2), 293-317.

Van der Meer, A., & van Gog, T. (2022). The effects of handwriting on learning and performance: A meta-analysis. Educational Psychology Review, 34(1), 1-26.

Mueller, P. A., & Oppenheimer, D. M. (2014). The pen is mightier than the keyboard: Advantages of longhand over laptop note taking. Psychological Science, 25(6), 1159-1168.

Autore: Emanuela Chemolli

Emanuela dott.ssa Chemolli, Ph.D. Ha conseguito un dottorato in Psicologia delle Organizzazioni presso l’Università di Verona in collaborazione con Concordia University, John Molson School of Business (Montreal, Canada), un master in Marketing Management Territoriale (Accademia del Commercio e Turismo, Trento) e una laurea in Scienze dell’Educazione, Esperto nei processi formativi (Università di Verona). Ha esperienze lavorative sia nazionali (come trainer comportamentale, ricercatore, consulente aziendale) sia internazionali (ricercatore presso Concordia University, John Molson School of Business – Montreal, Canada; professore universitario presso il Dipartimento di Management e Imprenditorialità, Sawyer Business School, Suffolk University, Boston, USA). Membro della prestigiosa Society for Industrial and Organizational Psychology dal 2010, è esperta di motivazione al lavoro e i suoi argomenti, sviluppati sotto forma di training, consulenza e ricerca sono: Migliorare i risultati personali e aziendali attraverso programmi ad hoc inerenti a leadership e motivazione,essere manager oggi, benessere organizzativo, comunicazione (e disinformazione), felicità, stress lavoro correlato, sviluppo dei talenti e condivisione delle conoscenze, sviluppo dei team.

3 pensieri riguardo “Da un feedback ad una foresta”

  1. anche le ragazzine usano più spesso la carta di noi adulti. Non è che il non uso di carta di noi “grandi” sia per pigrizia o, peggio ancora, per altro

  2. C’è molta carta sprecata in tantissime delle nostre azioni quotidiane, quella di mettere i pensieri per iscritto non è carta sprecata a mio parere, ma è carta che dà energia e motivazione. In ogni modo l’idea di piantare un albero per ogni partecipante ai tuoi corsi è a dir poco GENIALE ed ESEMPLARE! Scrivere è utile e diventa anche sostenibile! Brava Emanuela

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