Immaginiamo di essere genitori, padre operaio e madre casalinga, con due figlie cresciute col principio ‘lo studio nobilita l’uomo’.
Raccontiamo la storia di una delle due, che chiamiamo Emanuela.
Emanuela ha la passione della musica e non fa di questo il suo lavoro (‘con la musica non si mangia’); studia altro. Emanuela si laurea a Verona con una tesi di ricerca in psicologia del lavoro. E non si ferma lì. Crede in quello che il mondo esterno le dice: per la carriera, per un lavoro, c’è bisogno di studiare.
E allora un Master in Marketing Management Territoriale, presso quella che oggi è la Trentino School of Management, che ha portato Emanuela a fare esperienza sia in provincia di Terni, sia all’estero, Dublino (perchè è importante fare esperienze fuori dal Trentino e all’estero!).
Dopo? Il lavoro… Emanuela aveva superato il Concorso Ordinario Scuola Primaria e così inizia a lavorare in una scuola elementare. Il lavoro da maestra è assolutamente nobile, ricco, avvolgente, totalizzante… Emanuela, però, si rende conto che vuole lavorare con gli adulti nell’ambito delle organizzazioni. E così decide di alzare l’asticella: un dottorato in psicologia delle organizzazioni. A Verona e in Canada, a Montreal, presso Concordia University, John Molson School of Business. Qui si immerge nel mondo business con un approccio psicologico-economico.
Il suo cuore di interesse è la motivazione al lavoro. Quali sono le motivazioni di un lavoratore? Perchè rendiamo di più con alcuni capi e meno con altri? Cosa ci fa rimanere in una azienda? E un capo, come si può comportare per essere un leader e non un boss?
La ricerca la stimola… e quello che più le piace di questo ambito, è portare i risultati della ricerca nel mondo pratico. Rendere le conoscenze scientifiche fruibili al mondo del business.
Perchè c’è uno iato tra ciò che la scienza sa e ciò che il business fa. È da più di 40 anni (precisamente 1969!) che la scienza della motivazione umana mostra l’inefficienza dell’approccio meccanicistico di ricompensa e punizione (detta in altre parole, il metodo del bastone e della carota non funziona!). Fin troppe organizzazioni continuano a basare le loro decisioni, le loro direttive, su assunti obsoleti, non provati, e fondati più sulla tradizione popolare che sulla scienza. Vogliamo ottenere risultati di alto livello nelle attività tipiche del XXI secolo? Non con carote più dolci o con un bastone più appuntito… serve un approccio diverso!
Emanuela può creare questo ponte che faccia comunicare questi due mondi (ricerca-scienza e business-azienda) apparentemente distanti. E proprio con questo spirito, finito il dottorato, dopo un assegno di ricerca presso una università italiana (assegno creato proprio sui temi specifici di Emanuela… chi poteva vincerlo?), prende le valigie e parte. 3 anni e più di post dottorato in Canada, 1 anno come professoressa universitaria a Boston (Suffolk University, Sawyer Business School) per poi decidere che lei vuole dedicare tutto il suo impegno lavorativo a migliorare le aziende, a far stare meglio i lavoratori, a ridurre il divario tra scienza e aziende.
Torna in Italia… dopo 1 anno e innumerevoli curricula spediti, una prima (ed unica) offerta: presso una azienda multinazionale che svolge training comportamentali a manager e venditori. Per diventare trainer ufficiale, Emanuela viene formata secondo ‘rigorosi standard’ (circa 1 anno di formazione non retribuita). E tutto il suo patrimonio acquisito prima? Tutti i suoi studi in ambito scientifico e statistico? Non vengono considerati… e se, in principio, riesce a zittire la sua voce interiore, poi la volontà di riprendere la propria missione ha la meglio.
Valorizzando gli studi, l’impegno, la determinazione, l’estero, le esperienze, gli articoli pubblicati, i percorsi di training ideati (anche validati cross-culturalmente), nasce Motivation Moves People.
Vogliamo vivere una motivazione di qualità?